Mi chiedono spesso se quando scrivo una canzone inizio la mia stesura dalla musica o dal testo, e se, prima di iniziare a muovere la penna, so già di cosa andrò a parlare. Non c’è una regola fissa: nel mio repertorio ogni brano ha la sua storia. Credo che “Miracoli” sia il più bello, perché il senso del suo testo l’ho capito solo 3 anni dopo averlo scritto. Era la sera del 4 maggio 2020, quindi pieno periodo covid. Nei pressi di casa mia c’era una piazzetta che non avevo mai visto vuota, perché sempre gremita di gente, luogo di passaggio per molti. Quella notte decisi di scendere in piazza e di sedermi su una panchina per osservarla da vicino, in tutti i suoi particolari. Stavo lì, fermo immobile, a pensare, mentre la mia mente viaggiava nel tempo, ripercorrendo le mie esperienze passate ed immaginandone di future. Ho scritto quelle parole di getto senza conoscere l’argomento di cui stavo parlando, mi piaceva semplicemente il suono ed il ritmo di quelle frasi. Pensavo che fosse un pezzo triste, invece ho capito da poco che rappresenta un inno alla vita, che non ha importanza dare un nome alle cose che ci capitano, ma è fondamentale saperle affrontare nel migliore dei modi. Quando il tempo passa in fretta significa che stiamo vivendo bene, che siamo felici, sereni: bisogna godersi quei momenti come se fossero dei veri e propri miracoli

NEEDA RECORDS