La via del deserto: nuovo singolo e clip per Roberto Giordi, senza veli.
Ricerca interiore, mistero e bellezza i temi del nuovo singolo dell’artista napoletano, che il clip mette a nudo nella maestosa bellezza naturale del Vesuvio.
“La via del deserto” è il terzo singolo estratto dal disco “Gli amanti di Magritte” e conferma la raffinata duttilità che sta facendo dell’interprete partenopeo un artista di culto particolarmente apprezzato dalla critica. Il brano, scritto da Rosario Di Bella e Alessandro Hellmann e impreziosito dalla vocalità sensuale di Yasemine Sannino, si colloca al confine tra pop d’autore e sofisticate levigature lounge, dilatandosi su calde pulsazioni down-tempo che rivelano in controluce percorsi inesplorati, paesaggi interiori, luoghi dell’anima.
Il videoclip che accompagna il brano, diretto da Domiziano Cristopharo, si distingue, come il disco, per le eleganti suggestioni pittoriche: figure femminili statuarie senza veli nelle valli vesuviane, perfettamente integrate nel paesaggio rurale che ricordano i soggetti delle tele del pittore belga Paul Delvaux; scenari metafisici, soleggiati e desertici, di memoria dechirichiana; immagini surreali che rimandano ancora una volta a René Magritte.
Rosario Di Bella
Ricerca interiore, mistero e bellezza i temi del nuovo singolo dell’artista napoletano, che il clip mette a nudo nella maestosa bellezza naturale del Vesuvio.
“La via del deserto” è il terzo singolo estratto dal disco “Gli amanti di Magritte” e conferma la raffinata duttilità che sta facendo dell’interprete partenopeo un artista di culto particolarmente apprezzato dalla critica. Il brano, scritto da Rosario Di Bella e Alessandro Hellmann e impreziosito dalla vocalità sensuale di Yasemine Sannino, si colloca al confine tra pop d’autore e sofisticate levigature lounge, dilatandosi su calde pulsazioni down-tempo che rivelano in controluce percorsi inesplorati, paesaggi interiori, luoghi dell’anima.
Il videoclip che accompagna il brano, diretto da Domiziano Cristopharo, si distingue, come il disco, per le eleganti suggestioni pittoriche: figure femminili statuarie senza veli nelle valli vesuviane, perfettamente integrate nel paesaggio rurale che ricordano i soggetti delle tele del pittore belga Paul Delvaux; scenari metafisici, soleggiati e desertici, di memoria dechirichiana; immagini surreali che rimandano ancora una volta a René Magritte.
Rosario Di Bella
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