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''CANTO I (SONO NEL MEZZO)''

CANTO I (SONO NEL MEZZO) è un brano conscious rap che si ispira al primo canto dell’Inferno di Dante. WOR, adottando una rivisitazione in chiave moderna, come il sommo poeta si ritrova nel mezzo, ma non si riferisce all'età, bensì ad una condizione di difficoltà ed immobilità scaturita dal suo vissuto. L'atmosfera è cupa, senza speranze, la luce resta spenta dentro, anche se mai riuscisse ad uscire dal mezzo, perché la vita trapassa e cicatrizza, fino a lasciare segni emotivi che restano e rimarranno lì per sempre, da qualche parte nello sguardo o nel petto. L’unico bagliore che si riesce ad intravedere in questa oscurità è la musica, infatti WOR non a caso dice: “lascio il cuore a queste casse”, un modo per tentare di spiegare quanto l’anima e la musica sembrano essere così tanto legate, diventando l'unico appiglio di questa condizione emotiva selvaggia, aspra e forte. La condizione emotiva è infatti rappresentata dalla selva oscura, una condizione di impotenza data da un momento difficile della vita, dove si è confusi, tanto da perdersi, senza comprendere più quale sia la via da seguire, andando inevitabilmente nel panico. Dante è sempre in buona compagnia, WOR invece è sola: non ha una guida, tradizionalmente ricondotta alla figura di Virgilio, ed il fatto che quest’ultimo sia “avvelenato dai versi di se stesso" denota un chiaro senso di solitudine, altro elemento portante del brano. Tuttavia, oltre alla musica, anche la poesia è salvezza, nonostante i vari ostacoli che si frappongono tra WOR e la speranza, come Dante tra la collina illuminata e le tre fiere. Il brano si propone inoltre di adottare una chiave femminista attraverso una “narrazione al femminile”, infatti non a caso la voce che recita i passi del canto è di una donna che si trova nel mezzo.

NEEDA RECORDS