Domex - I Hate You (Radio Date: 26-04-2019)

Ehi ciao! Sono DOMEX, un cantautore e ora… “devo andare e lasciarti solo”!

No scherzo!
È solo la frase tradotta di una canzone di Avril Lavigne (mio idolo), con cui è esplosa dall’età di 16 anni la mia passione di scrivere testi
che spaziano da temi felici e spensierati a malinconici e tristi. D’altronde rispecchiano le mie emozioni che come essere umano, sono uguali alle tue! Giusto?
Nei miei testi, scritti principalmente in lingua inglese, metto a nudo le mie vulnerabilità, ma anche le mie gioie, col desiderio di condividerle con qualcuno, di condividerle con TE
che stai leggendo. Quale modo migliore di intrappolare un ricordo sotto forma di canzone e scriverlo nero su bianco? O blu su bianco, siccome è il mio colore preferito.
Perché solo questo colore mi trasmette un senso di stabilità ed equilibrio, che contrasta la perpetua tempesta di emotività che vive in me.
La prima canzone che ho scritto circa 2 anni fa si chiama I HATE YOU, e spero di pubblicarne molte altre soprattutto col TUO supporto, condividendo e ascoltando le
canzoni, se vorrai con i TUOI AMICI, tutto il materiale che pubblicherò sui miei canali social ufficiali.


I HATE YOU

Questa canzone nasce come sfogo per alleviare il dolore provato alla fine di una storia d’amore passionale che finisce male e in un attimo, tutto l’amore,
si trasforma in odio e rabbia.
In un attimo capisci che tutto ciò che hai fatto e detto per l’altra persona è stato inutile. Tempo buttato via.
Mesi, magari anni di una storia d’amore, di frequentazione, di felicità, di armonia senza segreti, sfociano in liti, incomprensioni e silenzi che
deteriorano sempre più la relazione fino ad arrivare inevitabilmente a concludere il rapporto d’amore.
Questo è quello che è successo a me, mi sembrava di vivere una storia da sogno e invece, come quando si dice che le cose belle durano sempre
troppo poco, questa storia, ha cominciato a traballare e pian piano, come in un puzzle, a staccarsi i pezzi che ci tenevano uniti.
Per mia ingenuità? Per mia inconsapevolezza? Per un’assurda causa?
All’inizio mi sono assunto la colpa, ma poi ho pensato: “perché devo assumermi io tutta la responsabilità, se siamo in due?” ; “magari non sono io…” ;
“magari non è colpa mia o solo colpa mia”. Per questo ho iniziato a ribellarmi al senso di colpa e cominciato a riprendere in mano la situazione,
trasformando le lacrime e le delusioni in rabbia e che mai avrei pensato di fare: scrivere. Scrivere, anzi, trasformare in parole l’emozione che provavo
dentro e che in quel momento vivevo.