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Gabriel Wegner - Aleppo (Radio Date: 24-03-2020)

Gabriel Wegner - Aleppo (Radio Date: 24-03-2020)
Gabriel Wegner, giovane e promettente cantautore, proveniente dalla Roma underground e rivolto maggiormente verso il mercato estero, inizia a suonare in età adolescenziale componendo i suoi primi brani. Nel 2000 forma gli Strait Jackets (modificandolo nel 2014 con Creative Crimes) con Subash Scheggi; l'album d'esordio è stato Dedicated to..., seguito da Four reasons to panic e Bastard. L'album di prossima uscita è Armin T. Wegner, dove affronterà maggiormente la tematica del Genocidio Armeno ma passando anche per i problemi attuali, sul terrorismo, guerra e diritti umani, seguendo le orme di suo nonno.

Attualmente collabora anche con vari artisti che gravitano intorno alla scena alternativa romana come i buskers e i musicisti del quartiere di San Lorenzo.


L’intento di Aleppo è quello di fungere da linea invisibile che collega la tragedia del Genocidio Armeno (1915 – 1916) alla più recente Battaglia di Aleppo (2012 – 2016), una linea influenzata dal fattore geografico essendo avvenuti i fatti nella medesima regione. Aleppo ai tempi del genocidio armeno era l’ultima roccaforte dove giungevano già stremate le orde di profughi costrette a fuggire dal loro territorio di appartenenza, l’antica Anatolia, per poi essere definitivamente mandate a morire nel deserto di Deir ez-Zor.

Il suo intento è quello di porre l’attenzione sul fatto che anche dopo cento anni quegli stessi territori vivano ancora una tragica situazione di guerra e di soprusi, ancora troppo ignorate dai media e dall’opinione pubblica occidentali.

La battaglia di Aleppo ha provocato migliaia di vittime e di sfollati, in particolare un numero disarmante di bambini. Questa canzone è dedicata a tutti loro.

L’idea iniziale del brano prende spunto dall’ormai famosa foto scattata a Omran Daqneesh, rinominata “Il bambino di Aleppo”.

La foto mostra Omran seduto su un’ambulanza ricoperto di sangue sul viso mentre guarda davanti a sé con un’espressione di totale sconcerto e rassegnazione. Con occhi ricoperti di sangue e fango guarda verso di noi e la canzone si fa tramite di ciò che Omran potrebbe pensare in quel momento di totale insensatezza, un monito diretto a tutti noi, perché nessuna guerra, diritto di appartenenza o necessita politiche possono giustificare immagini del genere.

La copertina, disegnata dal fumettista Francesco di Marcantonio, in arte “ruTTo”, Riprende l’idea del brano mostrando un bambino tra le macerie che tiene la mano ad un adulto che appare invisibile, a significare quanto suoni paradossale il fatto che i bambini, le creature più innocenti di questo mondo, siano così assurdamente lasciati a morire nel silenzio e nell’indifferenza generale degli adulti
Saverio Costantini (Hidalgo Management)
24-03-2020
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