Seguici su Seguici su Facebook Seguici su Twitter
Scarica l'app EarOne

Ledi - Itaca (Radio Date: 17-06-2020)

Ledi - Itaca (Radio Date: 17-06-2020)
In radio "Itaca" il singolo tratto dal terzo album del cantaure dal titolo "Il cinema è vuoto".

Se “Cose da difendere” era uno sguardo nel passato e “Stanze” un lavoro articolato di 14 brani diversissimi tra loro, quasi a cercare un baricentro nel presente, questo terzo disco di LEDI è il raggiungimento di una narrazione armonica. Un lavoro scuro, impressionista dal titolo ricco di una violenta attualità: “Il cinema è vuoto”. Suonato interamente in acustico, nello spazio che si prendono il pianoforte e le chitarre, ci si incammina nell’ascolto di una interiorità matura, in una poetica che come gli impressionisti riesce a fotografare gli attimi cantandone la poesia e la semplice quotidianità. Un disco da ascoltare la sera quando i giorni cedono, prendendosi il tempo dell’ascolto. Si parla di sentimenti, di passato, di intimità, di quotidianità, ma per davvero, e con la pacatezza di chi ti porge ciò che gli appartiene senza aspettarsi nulla in cambio. Nel titolo vi è la solitudine che accompagna tutto il lavoro: il sipario si chiude, non si può assistere a ciò che è in scena, ma la vita non aspetta, le narrazioni divampano e pure prepotentemente, e la persona torna al centro, con passo lieve. Le canzoni hanno abiti eleganti, che si appropriano dei colori del “classico” lasciando però alle spalle le ripetizioni della forma canzone tradizionale. Un percorso intenso, nelle immagini e nei significati. Ledi è tornato.

Il video di “Itaca”, girato da Lorenzo Santagada nella felice collaborazione che che si rinnova dopo "Stanze", mostra la potenza di un qualcosa che si consuma, che esplode dentro nel mondo che prosegue inesorabile nel suo onesto disinteresse. L'esplosione, come Ledi ci ha abituato, è sempre delicata, elegante ma vibrante. Itaca è la meta ideale e fisica, quel luogo di dentro in cui tornare e per quale si è lottato, che viene perduto, in una storia dopo la quale ricominciare da capo proprio non si può. Allora gli occhi di una ragazza nell'ultima telefonata, ora crudeli ora liberatori, nei pochi centimetri di una cabina telefonica, quelle che nessuno vede più nelle nostre città, quasi architettura urbana sentimentale, in balia della natura e del logorio del tempo.
Giulio Berghella (DCOD Communication)
16-06-2020
Condividi su Condividi su Facebook Condividi su Twitter

News Correlate

LEDI
Giulio Berghella (DCOD Communication)
16-06-2020



Torna Indietro
CHI SIAMO | SERVIZI | PUBBLICITÀ | SCARICA L'APP