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Nakhane - Clairvoyant

Nakhane - Clairvoyant
Nakhane
« You Will Not Die »
Annuncia l’uscita dell’album di esordio in uscita il 16 marzo 2018 su BMG in versione CD, LP & digital
Le sue influenze musicali? Marvin Gaye, Nina Simone, Ahnoni, David Bowie, Busi Mhlongo, Simphiwe Dana, Mbongwana Star, TkZee.

London headline show - March 20 @ Hoxton Square Bar & Kitchen

Guarda il video del primo singolo CLAIRVOYANT
www.youtube.com/watch?v=mAuD_LpCM6o&feature=youtu.be


“Soave a sensuale, la musica soul-pop di Nakhane rivela una personalità stravagante e imponente” - Les Inrockuptibles
“Un artista potente e raffinato, tra soul e musica elettronica” - Libération.fr

Chi l’avrebbe mai detto che un nuovo suono sarebbe venuto dal Sud Africa?
Vincendo come miglior esordiente nel 2017 al festival Trans Musicales di Rennes, Nakhane sta incantando il pubblico con il suo soul sperimentale e le influenze africane

Come a ristabilire la nobiltà delle note attraverso una nuova profondità.
Nato ad Alice da una famiglia Xhosa (il secondo gruppo etnico per grandezza in Sud Africa, dopo lo Zulu) e cresciuto a Port Elizabeth, Nakhane è armato di una voce tanto pura da ricordare quella di Anohni. Infatti, parlando di Anohni ammette che “lei mi ha cambiato la vita, così come James Baldwin”.

Nakhane (attore, musicista, scrittore, poeta e cantautore) sembra essere caduto dal cielo, tanto è affascinante. Il suo fisico androgino, così magnetico e dolorosamente giovane, nasconde il tormento che ancora gli lacera l’anima. "Quando ero cristiano e pregavo Dio tutti i giorni, provavo solo odio per me stesso. Ogni giorno della mia vita, facevo tutto il possibile per essere come gli altri, per essere eterosessuale. Ero persino convinto che sarei stato in grado di "guarire" la mia omosessualità. Vivevo nella costante paura; controllavo me stesso in ogni momento."

Solo la musica e le armonie vocali che ha praticato fin dall'infanzia con la sua famiglia avevano il potere magico di alleviare questo fardello di vergogna e ansia.

"All'improvviso sul palco avrei potuto essere esattamente chi volevo essere". Il suo primo album “Brave Confusion”, pubblicato in Sud Africa nel 2013, toccava proprio questi tormenti e paradossi.

Il suo secondo album “You Will Not Die”, ha in sé un bisogno di emancipazione ancora più profondo. Essendosi liberato dal giudizio degli altri grazie al coming out, Nakhane si è salvato dal giudizio di Dio rinunciando alla fede cristiana. Ha preso questa decisione dopo aver fatto un sogno: "Una notte, sognai una voce che mi diede una data, quella della mia morte. Non ho intenzione di rivelarla, ma all'improvviso, avendo sempre vissuto nella paura della punizione divina, ero certo che non sarei morto il giorno dopo, o anche dieci anni dopo. È stato incredibilmente liberatorio. Ho deciso di recuperare il tempo perduto, di vivere finalmente la mia vita."
Inizia così il lavoro sul secondo album. Il suo obiettivo è quello di creare musica audace, ma che allo stesso tempo sia accessibile. "Adoro la citazione di Eric Rohmer, uno dei miei registi preferiti: la cosa più importante per me è che le persone abbiano una reazione emotiva ai miei film, non solo intellettuale".

Con questo in mente, Nakhane, un artista estremamente metodico, ha stabilito alcune regole fondamentali. "Sapevo di volere dei suoni elettronici. A Johannesburg, senti molti artisti suonare in acustico solo per sembrare più "autentici", ma non funziona. I suoni dei gay club techno sono molto più veri per me." Scrivere con il computer e i sintetizzatori, passando dal piano alla chitarra acustica per sostenere le strutture pop dei brani ed evitando così di perdersi nelle infinite possibilità dell'elettronica, è il suo metodo creativo. L'arrangiamento finale avviene a Londra con l'abile produttore Ben Christophers (Bat For Lashes).

Alla fine si rimane affascinati dalla bellezza quasi liturgica di Violent Measures, dalle sue armonie fraterne e dai vocals cristallini; ma anche dall’insistenza elettrizzante in levare di Clairvoyant, il cui nome deriva da una citazione di Les Enfants Terribles di Jean Cocteau. Lo stesso si può dire della fragilità spensierata della ballata di pianoforte You Will Not Die; il languore sensuale e spirituale di Presbyteria, dove Nakhane descrive la prima chiesa in cui si è recato, ad Alice; l’atmosfera magica e oppressiva di The Dead con le sue chitarre blues e le sue misteriose armonie, dove Nakhane menziona i suoi antenati Xhosa. Il fervore comunicativo dell'anima di Star Red arriva alla fine, un omaggio a sua nonna ("una ribelle alla sua religione, fu una delle prime persone a dirmi di vivere la mia vita come mi pareva opportuno"); l'atmosfera leggera e incurante di By The Gullet; e il picco sublime di organo in Teen Prayer.

Nel corso di tutto l'album, le influenze musicali che lo cullavano da bambino e che lo hanno definito come musicista, diventano evidenti: musical americani, Marvin Gaye, Nina Simone, Ahnoni, David Bowie, Busi Mhlongo, Simphiwe Dana, Mbongwana Star, TkZee.
Micro (Spin-Go!)
01-02-2018
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