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P L Z - Milano D'agosto (Radio Date: 18-09-2020)

P L Z - Milano D'agosto (Radio Date: 18-09-2020)
Uno spettro si aggira per la scena indipendente italiana. Lo spettro di P L Z. Un nome che è anche un modo per chiedere “permesso, posso entrare?”. Per favore, mi puoi far godere ancora una volta prima di sparire? P L Z è uno spettro gentile, raramente si arrabbia, se non quando si collega a un terminale e allora le sinapsi entrano in cortocircuito con i miraggi, le storture della rete. Tenete lontano P L Z dall’internet e dai social: meglio farlo stare in mezzo a un bosco, magari con un discman anni ’90 calato sulle orecchie (le orecchie che non ha), a ballare da solo come in quella scena in “The Lobster”. Che poi da solo P L Z non è mai. Più spesso è bino. Altre addirittura trino.

Nelle sue epifanie più comuni lo troverete sdoppiato fra un vocoder e una beat machine, mentre sostiene la sua ombra e da lei è sostenuto.
Perché P L Z ha paura di tutto, tranne di ciò che gli può far male. Cieco per amore, non mostra il viso a nessuno. Un velo lo protegge, una maschera di lattice gli tiene insieme i connotati sempre a un passo dallo sciogliersi, dal distorcersi.
P L Z ama le tresche, gli interstizi, le zone buie fra un lampione e l’altro, attraversare la strada senza guardare. P L Z è fedelmente infedele. Non lo si sente per un po’, ma se lo chiami arriva, sempre. P L Z odia le gabbie, soprattutto quelle erette dall’isteria collettiva. Il suo motto è “vivi e lascia morire”. Anzi “dormi e lasciati fare”.
Lasciatevi fare da P L Z.
Please, please me.

“Milano d’Agosto” è il nuovo singolo di P L Z in uscita venerdì 18 settembre. Non è una canzone sul lockdown da covid. È piuttosto una richiesta d’aiuto, un SOS lanciato per essere salvati da se stessi, dalle proprie paranoie. All’esterno, la città dove viviamo, che d’estate diventa una serra vuota asfissiante di disagio collettivo. Dentro, la bolla delle relazioni virtuali senza aria condizionata, il desiderio che affiora rabbioso sulle labbra. L’unico conforto è nel pensiero che qualcuno arrivi e ci porti via, in vacanza, ad un rave, perfino in ambulanza per un TSO.
Comunque lontano.
Sara Salaorni (Safe & Sound)
17-09-2020
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