Collectivio - C Vult (Radio Date: 20-06-2023)

Suono Libero Music

presenta

C VULT

-il nuovo singolo dei COLLECTIVIO-

“In una canzone il grido di protesta dei giovani italiani”

E’ uscito “C vult” il nuovo singolo dei Collectivio e stasera, ore 21, la band rap-rock napoletana lo presenterà in esclusiva al RUIN - Workshop & Kitchen di Santa Maria Capua Vetere in un esclusivo live-set.

Il trio formato da MatthewM, Biagio Magri e dal rapper Kashume, è reduce dai lusinghieri successi radionofonici di “Teste pazze”, primo singolo estratto del progetto, pubblicato su etichetta Suono Libero Music, label che li accompagna anche in questa nuova uscita discografica . La canzone vinse l’Over The Edge Contest e, da allora, i giovani artisti originari di Caivano, seguiti da Nando Misuraca e Vincenzo Falco hanno lavorato a nuove tracce, alcune delle quali saranno presentate stasera durante il liveshow  nel rinomato locale casertano .

“C vult è un riferimento ai gridi di battaglia pronunciati nel medioevo prima di uno scontro (“Deus Vult”). Il brano rimanda proprio all’esigenza di “dichiarare guerra” all’immagine che il mondo ha generato del giovane medio: svogliato, privo di voglia di lavorare e costantemente attaccato allo smartphone” racconta MatthewM, che nel trio suona le chitarre e co-autore del testo.

A fargli eco Kashume, al secolo Giovanni Palmiero, rapper e voce del gruppo : “Volevamo fondere il Rage beat con il rock e la canzone è musicalmente nata praticamente in studio da un riff di chitarra. Poi l’idea del testo, è un grido dei giovani che non vogliono essere visti come assetati di apparenza e riluttanti a tutto ciò che è qualità”.  Completa il discorso Biagio Magri, producer e beatmaker del progetto: “Lottiamo contro ogni tipo di pregiudizio. In Italia mancano i posti di lavoro e spesso siamo costretti ad emigrare per trovare un’occupazione dignitosa. I giovani italiani sono pieni di talento ma mancano le risorse per sostenerlo e, spesso, lontano dal nostro paese, trovano la felicità. C Vult parla di questo, dell’esigenza di prendere seriamente a cuore il nostro futuro senza parlare per sentito dire non conoscendo a fondo le nostre problematiche”