Dans - Saudade (Radio Date: 16-12-2022)

In italiano non c’è una vera e propria parola che traduca la parola portoghese Saudade. Spesso noi la traduciamo con nostalgia, ma in realtà la saudade è qualcosa di molto più. Èuna specie di ricordo nostalgico, affettivo, di un bene speciale che è assente, accompagnato da un desiderio di riviverlo o di possederlo. Saudade è la presenza dell’assenza, un sentimento generato dal ricordo pieno di affetto ma che al contempo fa male, invisibile agli occhi ma che si può quasi toccare. Nelle strofe l’artista riassapora i ricordi con questa ragazza iniziando dal primo bacio “in piazza in mezzo a tanta gente”, in un momento in cui la sua vita non aveva sapore “come una gomma in bocca dopo tanto tempo”, fino ad arrivare alla conclusione di questa fugace storia “sei già sparita da qui”, e alle assenza che comincia a notare e che diventano sempre più presenti nel racconto di Dans “sotto casa mia non c’è il tuo motorino”.

Dans, nome d’arte di Giovanni Danisi, nasce nella provincia di Bari il 28 maggio 2000. Fin da piccolo si approccia alla musica prendendo lezioni di chitarra, ma senza mai innamorarsene completamente. All’età di 13 anni scopre il rap e avviene il colpo di fulmine: inizia così a scrivere i primi testi in rima, riuscendo a conciliare la sua passione per la scrittura con quella per la musica. Nel corso dell’adolescenza scopre la passione per il freestyle e partecipa a diversi contest in giro per la Puglia. Nel 2019 pubblica il suo primo EP “ Via da qui”, in cui troviamo “Penelope II”, sequel di “Penelope” contenuto nel primo mixtape. Nel 2021 esce “Andrà tutto male”, anticipato dai singoli “Zona Rossa” e “Piove da un po’”, in cui Dans sperimenta sfumando il suo rap sempre molto presente con linee melodiche tendenti all’indie e al pop. Un modo sincero e ironico di raccontarsi rendono Dans un amico che ti racconta la sua vita con le rime e il flow, passando tra i racconti sulle sue storie con le donne, tra le sue giornate da ragazzo normale in giro a bere coi suoi amici e tra considerazioni sulla sua visione del mondo, che vede spesso troppo finto e pieno di maschere, per uno come lui sempre alla ricerca della sincerità. Il suo linguaggio è semplice, spesso arricchito da metafore e da riferimenti letterari o artistici.

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