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Rendicontazione musicale

Greta Giordano - Zero (Radio Date: 15-04-2022)

Greta Giordano - Zero (Radio Date: 15-04-2022)
“ZERO” il titolo del nuovo singolo di Greta Giordano

Esce il 15 il nuovo singolo dell’artista casertana Greta Giordano .
“ZERO”scritto interamente dall’autrice vicentina Giorgia Brunello
Della Jericho Records

Greta Giordano, 21
nata a Caserta il 27-03-2001. Vive a Pignataro Maggiore.
La più grande passione è la musica.
Canta dall’età di 6 anni, quando, un po’ per caso, i suoi genitori scoprirono questa sua capacità. Durante le uscite domenicali erano soliti ascoltare la radio e quando nelle gallerie il segnale cessava, Greta riusciva a mantenere l’intonazione e il tempo.
Da lì è iniziata la sua formazione.
Ha studiato canto e chitarra per anni
Il primo esordio in tv nel 2012 a I fatti vostri, Rai2 nella rubrica Saranno famosi.
Poi arriva The voice Rai2, nel 2019, semifinalista del team Elettra. Un’esperienza inaspettata e formativa.

“Ho sempre definito il palco come l’unico posto oltre casa in cui mi sento me stessa al 100%. Mi piacerebbe vivere di musica e fare della mia più grande passione un lavoro.
Mi definisco umile, solare e testarda e credo che il mio più grande pregio ma allo stesso tempo difetto sia la mia razionalità.
La Pandemia è stata un periodo che mi ha messo a dura prova.
ZERO, il mio nuovo singolo descrive in pieno le sensazioni di quando per la prima volta mi sono sentita fragile. È per me un nuovo inizio, una rinascita e un nuovo punto di partenza. Ricomincio da ZERO”

Greta attualmente fa parte dell’etichetta la MMline Production Records ed e seguita dalla discografica e Manager Maria Totaro che segue big ma tiene a cuore questo sua scuderia di emergenti e che ha creduto subito in lei .

Il testo:
Vivo dentro un’oblò
Con il peso del mondo
Certo me ne andrò
Ma a chi rimane
Fotte proprio zero
Di stare con te
Di stare con te
Piove dentro i miei eyes
Cielo nero, Chernobyl
Cadono le rondini
Raccolgo una rosa appassita dal tempo
Che il vento ha già strappato i petali
Se sto con te dopo mi accorgo che
Restiamo appesi a fili non connessi
Di qualche edificio a pezzi
E mi domando
Se poi ci sarà l’impatto
E ci dovrò convivere e vivere
Senza più decidere un limite
Ho un’altalena in testa
Senza corde per tenermi stretta perché
Le paure sono vipere, vipere
Si specchiano nell’iride nitide
Ho una stanza nella testa
Senza uscita per vedere il cielo com’è
Forse ti chiamerò
Respiri in sottofondo
Certo certo che
Forse anche al cane
Fotte propio niente
Di cosa fai te
Di cosa fai te
Piove dentro i tuoi eyes
Fumo bianco, autogrill
Fuori è freddo, copriti
Ascolto la pioggia che sbatte sul tetto
E nascono suoni poetici
Senza di te dopo mi accorgo che
Restiamo appesi a fili non connessi
Di qualche edificio a pezzi
E mi domando
Se poi ci sarà l’impatto
E ci dovrò convivere e vivere
Senza più decidere un limite
Ho un’altalena in testa
Senza corde per tenermi stretta perché
Le paure sono vipere, vipere
Si specchiano nell’iride nitide
Ho una stanza nella testa
Senza uscita per vedere il cielo com’è
Forse mi chiamerai
Forse ti chiamerò
Ci incontreremo sui fili di qualche edificio senza cielo
Forse ti chiamerò
Oppure forse no
Piove dentro i tuoi eyes

Giorgia Brunello (Autrice)
“Zero” è menefreghismo, abbandono, solitudine.
Lo zero viene prima di qualsiasi altro numero ma, per assurdo, vale meno di tutti gli altri.
Nel mondo ci sono 7 miliardi di persone.
Ossia 7 miliardi di zeri.
In quanto l’essere umano è programmato per sopravvivere, anche a costo di tradire i suoi simili.
Non a caso nasciamo soli e ce ne andiamo soli.
“Zero” è un testo di consapevolezza, di accettazione del fatto che nessuno sarà in grado di sollevarci quando toccheremo il fondo, se non noi stessi.
Il nemico più grande è il tempo, che interrompe il volo delle rondini e lascia appassire i petali dei fiori.
Perciò non ci resta che convivere con l’idea di essere insignificanti per il mondo, ma fondamentali per noi stessi.
È come stare su un’altalena, in bilico tra l’essere aquila o l’essere formica.
Che poi resta a noi trasformare uno zero in un cento.
Siamo noi a decidere quanta importanza dare al rumore della pioggia che sbatte sul tetto e siamo noi a decidere quanta fiducia riporre nel filo sottile che ci tiene in piedi prima di spezzarsi.
Dunque non ci resta che “restare appesi a fili non connessi” e aspettare il momento dell’impatto.

Management: maria.totaro@mmlinercords.it
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