Per la prima volta solista, ma accompagnato da un gruppo di lavoro di assoluto valore artistico, Max presenta la sua nuova veste, priva di confini di genere e cosmopolita per definizione. Il disco sembra uscire da una collaborazione con Craig Armstrong: l’eufonia tra l’orchestra, il rock autoriale, e gli eleganti e raffinati arrangiamenti elettronici sanno impartire teatralità, alienazione, catarsi, melanconia, reazione ed intensità emotiva di raro pregio.