Ned Nack - Leonardo (Radio Date: 22-03-2024)
"Leonardo"
RADIODATE 22 MARZO 2024
NedNack ritorna “Leonardo” e parla alla Generazione Z con un inno contro il conformismo e le apparenze. Nel dualismo tra identità e approvazione sociale.
Quanto costa la notorietà e quanto, essere costantemente sotto i riflettori, sotto lo sguardo tiranno dei social media, fa sentire vuoti dentro? Questa è la domanda che si pone NedNack in "Leonardo" (Orangle Records), il suo nuovo attesissimo singolo, brano che esplora l'interiorità individuale in una società che la sacrifica sull’altare del conformismo, e di un artista alla ricerca di autenticità in un mondo ossessionato dall'apparire.
Attraverso versi carichi di introspezione, NedNack non solo condivide il suo viaggio personale, ma si fa anche portavoce di una generazione, la Z, definita dall'illusione della presenza online e dalla conquista disperata di
un'identità spesso smarrita tra le maglie dei social. "Leonardo" diventa così un inno alla riscoperta di sé, un racconto di come la notorietà e il successo possano diventare una gabbia dorata, e di come, nel profondo, risuoni il bisogno intrinseco di ogni essere umano di sentirsi autenticamente persona, prima ancora che personaggio pubblico, qualsiasi ruolo decida di vestire.
In questa nuova release che incanta sin dal primo ascolto, il rap si fonde all’anima, e si districa tra le pieghe di un'esistenza scandita dai like, dalle visualizzazioni e dai commenti, indagando gli effetti alienanti di una vita
esposta al giudizio pubblico.
Come un dialogo interiore, un diario a cui confidare i propri sogni, i propri segreti e i propri errori, l'artista riflette sulla propria trasformazione, interrogandosi sul vero significato del successo, facendo luce sulle contraddizioni di una contemporaneità che venera l'immagine a discapito dell'essenza. Con questo lavoro, l’artista invita gli ascoltatori, soprattutto i più giovani che sin dal suo debutto l’hanno definito una “guida”, un vero e proprio esempio, ad un viaggio di riscoperta personale, esortandoli a scalare e superare le barriere dell'apparenza per riconnettersi con la propria vera identità, liberandosi dalle catene di un'esistenza costruita attorno all'approvazione altrui. Nel cuore del brano, NedNack si avventura in un'esplorazione emotiva che tocca le corde dell'anima, presentando versi che riflettono la dicotomia tra il personaggio pubblico e l'essere umano, tra le ricchezze esteriori e il vuoto interiore; un vuoto che emerge con forza, chiedendo di essere ascoltato, compreso e colmato.
La produzione impeccabile e incredibilmente suggestiva, curata da 3Im Prod, e la lirica profonda e poetica, diventano lo specchio di un'era, quella che l’artista definisce come costruita su un avatar, una generazione che
quotidianamente si traveste per emulare idoli effimeri del web, perdendosi negli abissi di una felicità superficiale. Con una sincerità disarmante, frutto di una tangibile e a tratti dolorosa analisi di sé, l’artista si spoglia di NedNack per abbracciare Leonardo, raccontando nel toccante passaggio «quel freddo è rimasto, oggi che il personaggio ha proprio ucciso Leonardo» un'anima in cerca di verità, stremata dalla performance continua che il successo richiede. NedNack ammette senza giri di parole di aver sacrificato parte di sé per il personaggio, pagando un prezzo altissimo per la notorietà e il riconoscimento; un’ammissione che nei versi evocativi «bottiglie di Cristal e il sangue di Cristo» e «ho venduto l’anima al diavolo», esprimono vividamente il suo conflitto interiore e il rimpianto per aver compromesso i suoi valori autentici in cambio di un appagamento labile e superficiale.
Questa verità acquisita, pervade tutto il brano e sin dall’apertura, «vorrei che tu mi capissi, perché non so più capirmi», mette in luce il bisogno umano di legami genuini che trascendano i risultati e le apparenze, sottolineando come il vero successo debba includere l'integrità morale e le relazioni sincere.
Una vita complessa quella del giovane artista, che in quel “Temporale” di pregiudizi e malelingue contro cui ha sempre combattuto, parlando in ogni sua release ai “Figli di chi” sa cosa significa conquistarsi autonomamente e con le proprie forze un posto nel mondo, ha sacrificato la sua identità e le sue emozioni fino ad ammettere a se stesso un “Non so più piangere” che implica un gelo interiore, con la consapevolezza di chi l’aveva «già messo in conto», che «muoio da star o per strada». Esplorando le dinamiche della fama, della notorietà anteposta ai sentimenti e del conflitto interno tra ciò che si desidera essere e ciò che si è costretti a
diventare per esserlo, questa traccia è un grido di riscatto, un appello alla riscoperta di sé ed un monito a non perdere la propria essenza.
NedNack è un rapper e cantautore umbro nato nell'hinterland perugino nel 1999. Si avvicina alla musica, in particolar modo al Rap e alla cultura Hip Hop, sin da giovanissimo, grazie al piccolo home studio creato dal fratello maggiore, in cui scopre di possedere una spiccata abilità nella scrittura di testi in metrica e un'attitudine naturale all'interpretazione. All'età di 17 anni, l'artista rilascia il suo mixtape d'esordio, "Paranoid", che ingloba i suoi primi singoli di successo e gli consente di farsi conoscere e apprezzare da un pubblico sempre più vasto, anche grazie agli opening dei concerti di pesi massimi della scena italiana, come Gemitaiz, Vegas Jones, Rkomi e Achille Lauro. Ed è proprio aprendo i live dell'eclettico artista capitolino, pioniere della samba trap e tra i più stimati nomi del nuovo panorama musicale italiano, che NedNack conosce DogsLife e Mattia di Tella, due professionisti, rispettivamente producer e videomaker, facenti parte dell'entourage di Achille Lauro. Entrambi si appassionano all'estro creativo di NedNack e, con il supporto di tutta la NoFace Studio di Roma, gli danno la possibilità di dar vita ad una svolta artistica, creando progetti innovativi, sperimentali e dal forte impatto mediatico.
Mendaki Publishing
https://instagram.com/mendaki_publishing/
RADIODATE 22 MARZO 2024
NedNack ritorna “Leonardo” e parla alla Generazione Z con un inno contro il conformismo e le apparenze. Nel dualismo tra identità e approvazione sociale.
Quanto costa la notorietà e quanto, essere costantemente sotto i riflettori, sotto lo sguardo tiranno dei social media, fa sentire vuoti dentro? Questa è la domanda che si pone NedNack in "Leonardo" (Orangle Records), il suo nuovo attesissimo singolo, brano che esplora l'interiorità individuale in una società che la sacrifica sull’altare del conformismo, e di un artista alla ricerca di autenticità in un mondo ossessionato dall'apparire.
Attraverso versi carichi di introspezione, NedNack non solo condivide il suo viaggio personale, ma si fa anche portavoce di una generazione, la Z, definita dall'illusione della presenza online e dalla conquista disperata di
un'identità spesso smarrita tra le maglie dei social. "Leonardo" diventa così un inno alla riscoperta di sé, un racconto di come la notorietà e il successo possano diventare una gabbia dorata, e di come, nel profondo, risuoni il bisogno intrinseco di ogni essere umano di sentirsi autenticamente persona, prima ancora che personaggio pubblico, qualsiasi ruolo decida di vestire.
In questa nuova release che incanta sin dal primo ascolto, il rap si fonde all’anima, e si districa tra le pieghe di un'esistenza scandita dai like, dalle visualizzazioni e dai commenti, indagando gli effetti alienanti di una vita
esposta al giudizio pubblico.
Come un dialogo interiore, un diario a cui confidare i propri sogni, i propri segreti e i propri errori, l'artista riflette sulla propria trasformazione, interrogandosi sul vero significato del successo, facendo luce sulle contraddizioni di una contemporaneità che venera l'immagine a discapito dell'essenza. Con questo lavoro, l’artista invita gli ascoltatori, soprattutto i più giovani che sin dal suo debutto l’hanno definito una “guida”, un vero e proprio esempio, ad un viaggio di riscoperta personale, esortandoli a scalare e superare le barriere dell'apparenza per riconnettersi con la propria vera identità, liberandosi dalle catene di un'esistenza costruita attorno all'approvazione altrui. Nel cuore del brano, NedNack si avventura in un'esplorazione emotiva che tocca le corde dell'anima, presentando versi che riflettono la dicotomia tra il personaggio pubblico e l'essere umano, tra le ricchezze esteriori e il vuoto interiore; un vuoto che emerge con forza, chiedendo di essere ascoltato, compreso e colmato.
La produzione impeccabile e incredibilmente suggestiva, curata da 3Im Prod, e la lirica profonda e poetica, diventano lo specchio di un'era, quella che l’artista definisce come costruita su un avatar, una generazione che
quotidianamente si traveste per emulare idoli effimeri del web, perdendosi negli abissi di una felicità superficiale. Con una sincerità disarmante, frutto di una tangibile e a tratti dolorosa analisi di sé, l’artista si spoglia di NedNack per abbracciare Leonardo, raccontando nel toccante passaggio «quel freddo è rimasto, oggi che il personaggio ha proprio ucciso Leonardo» un'anima in cerca di verità, stremata dalla performance continua che il successo richiede. NedNack ammette senza giri di parole di aver sacrificato parte di sé per il personaggio, pagando un prezzo altissimo per la notorietà e il riconoscimento; un’ammissione che nei versi evocativi «bottiglie di Cristal e il sangue di Cristo» e «ho venduto l’anima al diavolo», esprimono vividamente il suo conflitto interiore e il rimpianto per aver compromesso i suoi valori autentici in cambio di un appagamento labile e superficiale.
Questa verità acquisita, pervade tutto il brano e sin dall’apertura, «vorrei che tu mi capissi, perché non so più capirmi», mette in luce il bisogno umano di legami genuini che trascendano i risultati e le apparenze, sottolineando come il vero successo debba includere l'integrità morale e le relazioni sincere.
Una vita complessa quella del giovane artista, che in quel “Temporale” di pregiudizi e malelingue contro cui ha sempre combattuto, parlando in ogni sua release ai “Figli di chi” sa cosa significa conquistarsi autonomamente e con le proprie forze un posto nel mondo, ha sacrificato la sua identità e le sue emozioni fino ad ammettere a se stesso un “Non so più piangere” che implica un gelo interiore, con la consapevolezza di chi l’aveva «già messo in conto», che «muoio da star o per strada». Esplorando le dinamiche della fama, della notorietà anteposta ai sentimenti e del conflitto interno tra ciò che si desidera essere e ciò che si è costretti a
diventare per esserlo, questa traccia è un grido di riscatto, un appello alla riscoperta di sé ed un monito a non perdere la propria essenza.
NedNack è un rapper e cantautore umbro nato nell'hinterland perugino nel 1999. Si avvicina alla musica, in particolar modo al Rap e alla cultura Hip Hop, sin da giovanissimo, grazie al piccolo home studio creato dal fratello maggiore, in cui scopre di possedere una spiccata abilità nella scrittura di testi in metrica e un'attitudine naturale all'interpretazione. All'età di 17 anni, l'artista rilascia il suo mixtape d'esordio, "Paranoid", che ingloba i suoi primi singoli di successo e gli consente di farsi conoscere e apprezzare da un pubblico sempre più vasto, anche grazie agli opening dei concerti di pesi massimi della scena italiana, come Gemitaiz, Vegas Jones, Rkomi e Achille Lauro. Ed è proprio aprendo i live dell'eclettico artista capitolino, pioniere della samba trap e tra i più stimati nomi del nuovo panorama musicale italiano, che NedNack conosce DogsLife e Mattia di Tella, due professionisti, rispettivamente producer e videomaker, facenti parte dell'entourage di Achille Lauro. Entrambi si appassionano all'estro creativo di NedNack e, con il supporto di tutta la NoFace Studio di Roma, gli danno la possibilità di dar vita ad una svolta artistica, creando progetti innovativi, sperimentali e dal forte impatto mediatico.
Mendaki Publishing
https://instagram.com/mendaki_publishing/
Orangle Records (Ufficio Stampa)
20-03-2024
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